Torrente Calivi, uscita dalla vasca della cascata Paola
Un torrente di straordinaria bellezza, con acque trasparenti e cristalline, la colorazione verde riflette e rispecchia ovunque, percorrerlo significa stupirsi ad ogni tratto, ad ogni pozza, ad ogni salto.
Caratteristiche
- Disciplina: Canyoning, Torrentismo
- Difficoltà: Medio facile
- Periodo: Maggio Ottobre
- Comune: S. Cristina d’Aspromonte
- Localizzazione: Parco Nazionale d’Aspromonte, Loc. a valle del Serro della Tavola
- Note: La parte alta, a monte del ponte è territorio del parco nazionale d’Aspromonte
- Esplorazione: Ignoti – successivamente Antonini – Mancinelli giugno 2014
Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze
Avvicinamento
Molto semplice, salire lungo il torrente fino a quando possibile godendosi la salita, e poi la discesa.
Scheda tecnica
- Ancoraggi: Esplorativi
- Armi: Spitfix, Naturali
- Quota Ingresso: 731
- Quota Uscita: 435
- Dislivello: 300 m
- Sviluppo in Pianta: 1800 m
- Verticale Max: 25 m
- Frazionamento: no
- Numero Calate: 3
Descrizione
Siamo sul versante tirrenico, il paese interessato è Santa Cristina d’Aspromonte, uno dei tanti paesini che resistono all’abbandono da parte dei suoi “figli”. La vegetazione da queste parti è ricca di ulivi secolari, che lasciano poi il posto alle querce, i rilievi sono totalmente ammantati e naturalmente il colore predominante è il verde, che forte contrasta con l’azzurro del cielo.
Il percorso torrentistico in questo caso, segue il percorso escursionistico, infatti si risale per quasi un’ora la fiumara, di tanto in tanto un bel rinfrescante bagno nelle pozze trasparenti è d’obbligo, soprattutto in estate. Giunti ai piedi della cascata di Teresa, la più alta, circa 25 m. ci si inerpica in leggera arrampicata su di un costone, per aggirarla a monte e ridiscendere fino a raggiungere l’altra cascata, Paola. Si risale una paretina a dx della cascata. Se si vuole scenderla con le corde o in alternativa merita un bel tuffo, per gli amanti della calata rapida. Quindi il ritorno in discesa, una sosta sulla verticale del Teresa, collocata almeno qualche anno fa da ignoti, in stile speleo.
Se invece oltrepassiamo il manto asfaltato e quindi il ponte che qualcuno scende su corda per non perdere neanche una verticale, percorriamo diversi laghetti incastonati tra rocce e quindi un’altra verticale di una decina di metri, lo Schioppo di Peppe, attrezzata in maniera esplorativa tempo addietro, dal team forra di Aspromontewild. Il consiglio sarebbe di scenderla, ma lasciando la corda fissa per la risalita, in quanto sotto, a parte qualche altro spettacolare laghetto, nulla vi è di interessante dal punto di vista torrentistico.
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