S. Trada – Forra dall’acqua smeraldo

Canyoning sulle cascate S.Trada, fiumara Amendolea

Canyoning sulle cascate S.Trada, fiumara Amendolea

Un Canyon che merita, nonostante l’avvicinamento, di essere percorso, dalla primavera all’autunno, Ogni stagione riesce a mostrare un ambiente diverso, che stupisce ad ogni verticale, considerate da molti le più belle cascate d’Aspromonte.

Caratteristiche

  • Disciplina: Canyoning, Torrentismo
  • Difficoltà: Difficile
  • Periodo:  Giugno – Ottobre
  • Comune: Roccaforte Del Greco
  • Localizzazione: Parco Nazionale d’Aspromonte – Loc. S.Trada
  • Note: necessita di fuoristrada
  • Esplorazione:   Trovato ed amici anno 2008

Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze

Avvicinamento

Non Facile per via della scarsità di segnali, mettere in conto almeno un’ora. Fare molta attenzione a non smarrire il sentiero. Il torrente lo si dovrà raggiungere tramite un pietraia che porterà poco a monte del primo salto con il solo obbligo di indossare muta ed imbrago.

Scheda tecnica

  • Ancoraggi: Esplorativi
  • Armi: Spitfix, Naturali
  • Opere Idrauliche: Si
  • Quota Ingresso: 978m
  • Quota Uscita: 850m
  • Dislivello: 120m
  • Sviluppo in Pianta:  800m
  • Verticale Max:   26m
  • Frazionamento:  Deviatore
  • Numero Calate:  3

Descrizione

In realtà sono tre le cascate, le prime due le più note (relativamente note) sono visibili anche risalendo il tratto a fiumara dell’Amendolea e poi attraverso alcuni passaggi aerei su roccia, fino a raggiungere la seconda verticale la più alta di 26m, che risulta invalicabile all’escursionista. Siamo sempre nell’area Grecanica arcaica in località S. Trada, presenti alcune casette dirupate, possibilità di breve riparo o sosta al casello di Melia, sito nei pressi.

Il percorso torrentistico prevede un ora circa di avvicinamento e 45 minuti per lo “sforramento” che altri non è il sentiero escursionistico per poterle ammirare. L’acqua è davvero cristallina, di colore verde smeraldo, la roccia tutta intorno è bianca granitica, sconsigliato andarci con il perforatore (piantaspit), usurerete almeno tre “conetti ”. La prima percorrenza integrale, con impiego di ancoraggi naturali e fuori cascata, in base alla notizie è stata effettuata nel 2007 da alcuni soci del CAI di Reggio Calabria, guidati da Peppe Romeo.

Attrezzata in esplorazione, l’anno successivo da Trovato e amici, con spitfix. Esiste un deviatore sulla verticale da 26m, che permette di scendere qualora il flusso d’acqua fosse notevole. Anche in questo itinerario, il tutto è sempre da verificare ogni qual volta inizia la stagione, specie in questo caso, considerate le possibili manovre idrauliche a monte. Possibile il tuffo sulla seconda cascata, ovvero Castanò ma si tratta di oltre 20 metri e possibile anche sulla cascata doppia denominata Linnha (l’ultima), con unica raccomandazione di trovare un punto di spinta sufficiente a guadagnare almeno due metri in orizzontale, e la certezza quindi di non toccare con le rocce che si spingono avanti proprio a pelo d’acqua.

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