Africo Antico – Escursione al vecchio borgo abbandonato

La vera anima di Africo vecchio, tra le silenziose vie dell’antico borgo fantasma, tra rovine vedette di un’era passata, città natale del monaco Basiliano Beato Leone

Caratteristiche

  • Disciplina: Trekking, Escursionismo
  • Difficoltà: Media
  • Periodo: Tutto l’anno
  • Comune: Africo
  • Localizzazione: Parco Nazionale D’Aspromonte, loc. Carrà
  • Strutture vicine: Porta di accesso/Rifugio di Africo

Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze

Accesso

Accesso previsto dalla statale 106, Uscita Bova Marina verso i Campi di Bova.

Scheda tecnica

  • Tracciato: Ad anello
  • Dislivello: 227m
  • Altitudine max: 943m slm
  • Tempi percorrenza: 6 ore comprese soste
  • Adatto ai bambini: no
  • Segnaletica: Si, Segnavia biancorosso
  • Acqua: Villaggio Carrà, Porta del Parco

Descrizione

Il vecchio paese, già dal momento dell’abbandono definitivo, rimane collegato tramite un sentiero, che ancora oggi bisognerà intraprendere per visitare il posto. In realtà una strada carrabile vera e propria non ci è mai arrivata e questo contribuisce a dare se possibile, ancora più fascino ad un luogo già bello di suo per la posizione e per i panorami che regala durante la visita. Decidiamo di fare il giro antiorario del paese, partendo dalla Porta del Parco per continuare quindi su di una sterrata abbastanza nuova prendendo il primo bivio a destra e scendere così in località Campusa, esattamente nel versante sud di Puntone della Guardia.

Dopo qualche tornante, si apre subito la vista ad una parte del paese, con la fila di vecchie case popolari, dei ricoveri per animali ma già in lontananza si intravede il plesso delle scuole elementari riconoscibili dalla scritta posta in alto, ci arriveremo dopo aver oltrepassato un vecchio mulino. Il selciato è tutto in pietra e ben visibile, così come le viuzze che fino a poco tempo fà erano invase dai rovi, e così come diverse case signorili, l’asilo e la vecchia caserma dei carabinieri che incontreremo prima di raggiungere la chiesa di San Nicola e successivamente il Calvario. Il posto, per quanto ripulito dall’Afor, riesce comunque a dare la sensazione del selvaggio antico, spesso, alberi di pero e rovi hanno preso pieno possesso delle case.

Risalendo ora dal vecchio sentiero passeremo attraverso un bosco di querce e castagni, a destra del cimitero con l’intento di raggiungere poco più avanti la vecchia chiesetta di San Leo, all’ombra di puntone Casazri. La chiesetta presenta una navata unica, una semplice architettura, con il campanile in primo piano per due campane e rappresenta la meta di un pellegrinaggio che gli abitanti di Africo nuovo svolgono il 5 maggio di ogni anno. Questo punto è un vero spettacolo; girarsi a valle vuol dire posare lo sguardo su una serie di valli e cime facilmente riconoscibili, come ad esempio la fiumara La Verde e M. Scapparrone, girandosi invece si può ammirare proprio dietro la chiesa, M. Iofri con il suo inconfondibile profilo. Nelle giornate con visibilità ottimale in direzione nord ovest invece, è possibile vedere davvero in lontananza, due lingue d'acqua e schiuma a trecento metri l’una dall’altra che appartengono rispettivamente al torrente Aposcipo ed al torrente Ferraina, trattasi di cascate sviluppate a valle delle Palmarello e delle Forgiarelle. Ritorniamo sui nostri passi dunque per ripassare davanti al cimitero e deviare poi su una mulattiera incastonata tra rocce che sale mostrando ulteriori panorami e montagne tra le quali Montalto. Il mezzacosta che seguiremo stavolta sarà sul lato nord di Puntone della Guardia e ci permetterà di chiudere l’anello in tempi brevi e di tornare alle auto.

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