Lago di Costantino – Escursione in una riserva naturalistica d’eccezione

In mezzo alla valle dell'ex lago di Costantino

In mezzo alla valle dell'ex lago di Costantino

Un itinerario affascinante che continua a regalare emozioni nonostante il radicale cambiamento degli ultimi anni, divenuto una riserva naturalistica d’eccezione grazie al suo difficile accesso.

Caratteristiche

  • Disciplina: Trekking, Escursionismo
  • Difficoltà: Media
  • Periodo:  Tutto l’anno
  • Comune: San Luca
  • Localizzazione: Parco Nazionale d’Aspromonte – loc. Piani D’Ammusa, Gullina
  • Strutture ricettive vicine: Futura Porta del Parco, San Luca

Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze

Accesso

L’Accesso è previsto dalla statale 106, uscita per San Luca, antistante la cittadina di Bovalino, ben 83 km quindi da Reggio Calabria. Imboccato lo svincolo, si salirà verso la montagna.

Scheda tecnica

  • Tracciato: Andata e ritorno
  • Dislivello: 460m
  • Altitudine max: 817m slm
  • Tempi percorrenza a/r: 8 ore comprese soste
  • Adatto ai bambini: no
  • Segnaletica: Segnavia bianco-rosso
  • Carta IGM: carta IGM scala 1: 25000 bianco F 603 San Luca
  • Acqua: Partire già riforniti, sorgente lungo il sentiero

Descrizione

L’Escursione al lago di Costantino rappresenta secondo noi una delle escursioni principe tra le mete di interesse della zona, non solo per la bellezza paesaggistica o faunistica, ma anche per quella morfologica ambientale, difatto per raggiungerlo seguiremo la strada che porta alla vallata delle grandi pietre il lago si creò nel gennaio del 1973 quando una frana di notevoli dimensioni ed ancora visibile, ostruì il passaggio del torrente Bonamico creando un invaso di notevoli dimensioni, ma soprattutto un sito escursionistico davvero stupendo. Nel corso degli anni e nel corso delle piene invernali il fondo, un tempo profondo ben 18 metri si riempie di sedimenti che prosciugano di fatto il lago, in verità una piena di pochi anni fa rompendo gli argini a valle ha completato l’opera in pochissimi giorni.
La misera soddisfazione di arrivare con zaino e scarponi al centro della valle non ripaga certo la meravigliosa vista di oltre 3,5 milioni di metri cubi d’acqua ma, produce comunque una suggestiva sensazione, che si attacca sulla pelle accompagnando tutta la permanenza in quel luogo. Non pochi affermano, arrivati sulle ex sponde, di riuscire quasi a vederlo ancora lì, immobile ed incantato come un tempo.

L’escursione per il tratto di andata è una continua discesa, di fatto da quota 817 ci porteremo a quota 360 circa, il primo tratto è una stradina carrabile con incontri ravvicinati da 700kg sparsi qua e la, tutta la strada infatti è zona diurna di ruminanti e suini, segnaliamo anche la presenza, non appena arrivati al bivio verso sx, di una ulteriore variante escursionistica per raggiungere Pietra Febo e Pietra Castello, un complesso roccioso che domina la fiumara e parte della Valle verso sud. La sterrata termina costeggiando l’estrema sinistra di località Bottigliaro. Superato il ruscello inizia ora il vero sentiero che si inoltra tra Pioppi ed aceri e che dopo poche centinaia di metri comincia ad aprire sprazzi con a destra la valle del Bonamico ed a sinistra per tutta la sua lunghezza il complesso roccioso caratterizzato da questa prospettiva da almeno 3/4 punte di Pietra Castello, azzarderemmo una sensazione quasi dolomitica se non fosse per la lussureggiante vegetazione abbarbicata sul massiccio.

Continuando a seguire il sentiero a mezzacosta, si comincerà svoltando a destra a “risalire dall’alto” il torrente e qui cambia tutto, niente alberi, qualche foglia e pochi rovi, il paesaggio adesso sembra dare il presentimento di una qualche forma di desolazione che scompare man mano che avviciniamo il torrente, con il rumore dell’acqua che sbatte su grandi massi posti qua e là lungo il tratto. In vista la grande distesa bianca di ghiaia che segna con un grande contrasto i limiti del fu lago Costantino o lago degli Oleandri per la grande presenza un tempo di questa pianta. Meta sarà l'area picnic ormai disastrata, visibilmente oltrepassata dalla famigerata piena, e ci prepariamo, accanto al rifugio in pietra ancora presente, a godere di uno scenario incredibile e mai dimenticato, il fu lago di Costantino.

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