Un modo particolare per proiettarsi all’interno di un documentario, forra dalle mille facce di un ambiente affascinante e ricco di sorprese.. tra le leggende dell’oro e le lussureggianti foreste.
Caratteristiche
- Disciplina: Canyoning, Torrentismo
- Difficoltà: Difficile
- Periodo: Maggio – Ottobre
- Comune: Molochio
- Localizzazione: Parco nazionale d’Aspromonte, Loc timpa di Galessia-Fontanelle
- Note: Necessita di una auto a valle
- Esplorazione: Antonini – Trovato – D’Arrigo – V. Bongiorno- Ciaccio anno 2013
Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze
Avvicinamento
Sentiero comodo per raggiungere il torrente Barvi, arrivati in acqua è possibile indossare muta ed imbrago, la prima verticale molto nascosta è a poco meno di 50m.
Scheda tecnica
- Ancoraggi: Esplorativi
- Armi: Spitfix, Naturali
- Quota Ingresso: 600 m
- Quota Uscita: 300 m
- Dislivello: 300 m
- Sviluppo in Pianta: 1900 m
- Verticale Max: 42 m
- Frazionamento: no
- Numero Calate: 3
Descrizione
Siamo ancora sul versante tirrenico dell’Aspromonte, sopra e in questo caso accanto la cittadina di Molochio, il Barvi nasce da diversi impluvi in Località Bosco Palazzo e Piano Tripitò, alimenta le famose cascate Galasia, più a monte, e si estende parecchi chilometri prima di diventare grazie ad altri affluenti, Torrente Marro. Potremmo supporre che l’intero tratto di interesse torrentistico potrebbe essere percorso integralmente con alle spalle almeno una decina di forre nella stagione in corso, un buona preparazione in questi casi è indispensabile. In verità per meglio godere di tutto ciò che questo splendido canyon offre sarà meglio percorrerlo in due giorni, peraltro questa seconda parte è molto lunga e difficoltosa da scendere anche nei tratti senza cascate.
La verticale di ingresso è la più alta, ben 42 m, prevede un mancorrente ben visibile e dopo un paio di metri la sosta di calata più esposta in parete, così facendo si permette alla corda di evitare inutili e dannosi attriti o peggio ancora lesioni alla stessa, allo stesso modo dunque è più facile recuperare la corda dopo le operazioni di calata senza rischi di blocco. L’attrezzamento è stato eseguito con spitfix, a carattere sempre esplorativo e quindi sempre da verificare, consigliamo infatti di essere attrezzati in Aspromonte per eventuali soste danneggiate dalle piene torrentizie. Consigliata altresì una muta di almeno 5mm, l’acqua è cristallina ma fredda.
Per il primo tratto la forra è abbastanza chiusa, spettacolari le pareti completamente verdi e ricchissimi di vegetazione con alberi strapiombanti che sfidano la legge di gravità. Proprio in prossimità di uno scivolo perfettamente levigato dall’acqua, di circa 7-8 metri, alzate lo sguardo, si rimane stupiti di fronte ad una lussureggiante natura incontaminata, nel bel mezzo di un fitto e verticale “tappeto verde alberato” che avvolge un enorme parete i roccia di 90 m. esatti, siete di fronte all’ultima cascata di Jamundu, in Calabria, anche se.…vi sembrerà di essere in Amazzonia.