Ferraina – Canyoning nel bel mezzo del nulla

Discesa dellla cascata Cicutà sul torrente ferraina

Discesa dellla cascata Cicutà sul torrente ferraina

Il Canyoning sul Ferraina, rappresenta quanto di più spettacolare e allo stesso tempo difficile si possa trovare in questo estremo sud. Panorami unici e mozzafiato, vedrete un altro Aspromonte…degno del nome che porta.

Caratteristiche

  • Disciplina: Canyoning, Torrentismo
  • Difficoltà: Difficile
  • Periodo:  /
  • Comune: Africo
  • Localizzazione: Zona A del Parco Nazionale D’Aspromonte – Loc.Ferraina
  • Note: Non Percorribile
  • Esplorazione: Trovato, Amato, Iaria, Repaci anno 2005
Itinerario non percorribile
Itinerario in zona A, soggetto per regolamento a particolari disposizioni restrittive, studi a tutela dell’avifauna selvatica ed altre specie protette presenti nella zona. L’accesso alla forra, pertanto, è assolutamente vietato e le informazioni qui riportate sono puramente illustrative. leggi le avvertenze.

Scheda tecnica

  • Ancoraggi: Esplorativi
  • Armi: Spitfix, Naturali
  • Quota Ingresso: 1250m
  • Quota Uscita: 800m
  • Dislivello: 450m
  • Sviluppo in Pianta:  700m
  • Verticale Max: 70m
  • Frazionamento: si, sullo scivolo sotto le cascate Forgiarelle, posto a circa 20m
  • Numero Calate: 9
  • Importante: Nell’ultima verticale (il Cicutà) di c.a 70 metri, utilizzare l’ancoraggio naturale posto ad un paio di metri oltre il primo ancoraggio (albero),in posizione più esposta e più verticale.

Descrizione

Il Ferraina nasce direttamente dal massiccio di Montalto, la cima più alta d’Aspromonte, e produce da subito una bella portata grazie ai numerosi affluenti che lo stesso Pantano di Montalto forma. Il Ferraina “maschio” ha inizio, proprio sopra l’invito delle Forgiarelle. L’ambiente circostante è davvero intatto, dopo una lunga serie di cascate si giunge alla balza del Cicutà, da dove ( anche se lo si è capito già alla base della verticale precedente,) realmente si capisce…che si è ancora davvero nel bel mezzo del nulla. In fondo non si vede il mare, ma Monte Scapparone e anche l’intrecciarsi di ripidi costoni che terminano sul fondo del torrente e da lì si intuisce che sono centinaia le curve tortuose da percorrere a piedi, prima di toccare e vedere il mare Ionio.

E’ a questo punto che si inizia a pensare alla notte ..o a risalire un ripido costone per almeno 500-600 metri di dislivello, che risulterà essere la cosa migliore per tornare in serata sui fuoristrada. In ogni caso, a valle, dopo l’inserzione sull’Aposcipo che viene da dx, si trovano una serie di “scioli”, scivoli e laghetti ed un’altra cascata, siamo a circa un paio di ore da Previtaria.

Il Ferraina è stato esplorato integralmente dal terzetto laziale nel 1981, la “leggenda” narra che i tre siano arrivati con un taxi, e che siano andati via con un altro che li attendeva sul lato di Samo. La loro tecnica prevedeva la discesa con chiodi da roccia fuori cascata ancora presenti. Nel 2002 un gruppo di amici di Giarre (Ct), capitanati da Diego Leonardi armò meticolosamente in un tardo pomeriggio diversi salti per poi scenderli il giorno dopo e arrivando fino alla balza della cascata Cicutà, senza scenderla, ritornando in risalita dopo aver piazzato corde fisse e inserendo nello scivolo da 45 m, un frazionamento non visibile in calata. Nel 2005, Trovato, Amato, Iaria, Repaci ed altri amici, lo hanno percorso integralmente sotto cascata attrezzando in maniera esplorativa con spitfix.

Una cosa davvero importante da ribadire ancora una volta è di fare assolutamente attenzione alla cascata Cicutà, la cui problematica non sta solo nell’altezza di 70m o nella portata d’acqua, ma nell’obbligo di utilizzare l’armo posto sul secondo ancoraggio naturale (albero), poco più difficile da raggiungere, ma che annulla il rischio di lesionare la corda su uno sperone roccioso a circa 30m dall’inizio della calata..

Attrezzamento esplorativo spitfix, pertanto consigliamo vivamente di andare attrezzati, così come è consigliata la muta da 5mm e la percorrenza solo a forristi esperti e non più di 4. L’uscita da prendere rimane sulla destra a 15 minuti circa dalla base della Cicutà, farsi strada tra i rovi per poter prendere il crinale che riporterà ai fuoristrada dopo diverse ore. Eventuale “via di fuga”, dopo il primo salto, scendere lo scivolo da 45m, a seguire un’altra cascata, e da lì risalire il costone sulla destra.

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