Canyon Gelsi Bianchi – Facile e puro

Un canyon puro, quasi 1 km di roccia bianca e levigata, stretto e incassato come nessun altro in Aspromonte.

Caratteristiche

  • Disciplina: Canyoning, Torrentismo
  • Difficoltà: Facile
  • Periodo: Da Marzo a settembre
  • Comune: Ciminà
  • Localizzazione: Romano – Scaletta
  • Esplorazione: Pino Antonini e amici

Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze

Avvicinamento

Dal parcheggio, circa 200m di dislivello per quasi un chilometro su una vecchia ed importante mulattiera per raggiungere il punto dove un sentierino nel bosco condurrà proprio all’inizio del tratto inforrato, quello di più interesse.

Scheda tecnica

  • Ancoraggi: ancoraggi_completi
  • Armi: Spitfix,
  • Quota Ingresso: 360m
  • Quota Uscita: 180m
  • Dislivello: 180m
  • Sviluppo in Pianta: 900m
  • Verticale Max: 7m
  • Frazionamento: no
  • Numero Calate: 4

Descrizione

Da una idea fissa, ostinata e più che decennale di Pino Antonini, ispirazione liberamente tratta dal famoso libro di Alessandro Gogna, nasce l’itinerario di Gelsi Bianchi, nel territorio di Ciminà, cercato da sempre ma mai ben collocato. Di Gelsi bianchi Pino ne parla almeno dal 2009, lingue di roccia di qualche chilometro risalite in arrampicata all’epoca da Alessandro Gogna alla riscoperta della roccia del sud, quale nuova dimensione alpinistica riassunta nel libro-tributo che lo stesso Gogna vuole regalare ad una regione selvaggia e all’epoca sconosciuta.

Esplorato con la moderna tecnica del canyoning nel 2020 ad opera di Pino Antonini ed amici, dopo la chiodatura iniziale di Natale Amato abbiamo subito completato l’attrezzamento per renderlo fruibile a chiunque decida di percorrerlo. Per queste tre orette di spensieratezza, con un gruppetto di otto persone conviene lasciare l`auto nei pressi del Mulino del Principe e prepararsi ad affrontare circa 200m di dislivello tramite una vecchia mulattiera che in mezz’oretta ci porta a prendere un sentiero e raggiungere dunque l’alveo del torrente, il tempo di una curva e l’itinerario si svela gia’ in tutta la sua bellezza, si viene letteralmente rapiti dal bianco granito modellato e levigato dall’acqua praticamente coperto da alberi che ben nascondono questa meraviglia allo stesso google heart.

Cominciano subito una serie di piccole ma incassate verticali condite da scivoli toboga piccole calate in corda e qualche tuffo millimetrico in pozze abbastanza pulite e invitanti. I Giochi di luce che filtrano tra le pareti lo rendono un vero parco giochi per nulla difficile, che non annoia mai e con l`uscita al di sotto dei 200m slm. La sensazione rimane cmq quella della forra ostile dal fascino ipnotico che da una parte difende i propri tesori e dall`altra accoglie chiunque per la sua semplicità purchè attrezzato e con il sorriso stampato in faccia.

 

 

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