Piminoro – il Canyon inatteso

Un luogo inatteso, una forra che nonostante la vicinanza all’abitato appare ancora integra, riporta indietro nel tempo fino al periodo Giurassico, ci si innamora al primo spit !

Caratteristiche

  • Disciplina: Canyoning, Torrentismo
  • Difficoltà: Difficile
  • Periodo: Da Marzo a Dicembre
  • Comune: Oppido Mamertina
  • Localizzazione: Parco Nazionale d’Aspromonte – Piminoro
  • Esplorazione: Trovato-D’Arrigo-Milella_Calabrò-Gioffrè-Dahiri

Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze

Avvicinamento

Minimo se si intende fare tutto l`itinerario con le nove cascate, per fare invece il tratto inforrato bisognerà camminare per mezz’ora almeno, e raggiungere la cascata d’ingresso.

Scheda tecnica

  • Ancoraggi: Esplorativi
  • Armi: Spitfix, Naturali
  • Quota Ingresso: 742m
  • Quota Uscita: 477m
  • Dislivello: 265m
  • Sviluppo in Pianta: 1000m
  • Verticale Max: 40m
  • Frazionamento: no
  • Numero Calate: 9

Descrizione

L’orrido di Piminoro, è il “frutto” della continua ed insistente esplorazione da parte di AspromonteWild. Posizionato sul versante tirrenico dell’Aspromonte non e` certo stato di facile individuazione, anzi, trattasi di un itineratio di insospettabile collocazione, posto sotto l’abitato di Piminoro, dunque vicinissimo alla civita’ appare paradossalmente di facile accesso sia all`ingresso dove e` possibile raggiungere la base della cascata iniziale, sia alla fine, dove la spettacolare cascata con la suggestiva vasca di poco piu` di 40 m e’ divenuta subito dopo la pubblicazione di Aspromontewild tra i salti d’acqua probabilmente piu` visitati dal punto di vista escursionistico. Rimane chiaramente difficile l’accesso al canyon, nel punto inforrato se non con attrezzatura specifica.

Piminoro è un piccolo Borgo di montagna, che sfiora i 700 slm, ed il cui territorio ricade in parte all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, è attraversato dalla strada provinciale con la quale è facile collegarsi ad Oppido Mamertina, a S. Cristina d’Aspromonte, oppure dirigendo verso la montagna sulla dorsale dello Zomaro. Le antiche tradizioni del posto e la genuinità della gente che ci abita fanno di questo borgo un luogo davvero ospitale e piacevole. Il tratto comunque è di grande interesse e nei pressi, visitabili in due giorni almeno si trovano altri percorsi naturalistici, torrentistici ed anche escursionistici, quali le cascate di Ninarello, il Vallone Scapola, la Valle dell’Uomo Morto, e la grotta dell'Acero, tra le poche cavità in Aspromonte tirrenico degne di nota.

Il primo tratto é caratterizzato da una serie di cascate in un ambiente abbastanza aperto e pianeggiante, la più alta di circa 20 metri. Percorrendo il letto del torrente si trovano altri piccoli salti, fino a quando non si raggiunge la confluenza con il Vallone Laguardia. In realtà, è possibile bypassare tutto il tratto iniziale attraverso vecchi tracciati percorribili a piedi su antichi terrazzamenti sul fianco destro idrografico della montagna, mentre non è possibile aggirare l’orrido, in quello che è considerato la arte più bella, se non in veste di canyoneer. L’ingresso al canyon appare subito speciale e suggestivo, diremmo inaspettato, la cascata sottostante é di pochi metri, e ben prepara alla parte inforrata con un piccolo divertente tuffo, la pozza è prospicente ad un salto da dieci metri, proseguendo appare un’altra cascata e poi ancora un piccolo tuffo che porta direttamente alla verticale finale. L’ambiente circostante è da brividi, ricorda il periodo “jurassico”, ma ai nostri occhi si mostra ancora oggi completamente intatto. L’ultima verticale stimata intorno ai 40 metri, con larga pozza d’acqua sottostante, si presta bene a foto e bagni estivi con o senza attrezzatura.

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