Un itinerario particolarmente panoramico, denominato appunto “Crinale degli Dei”, per la vista che si gode sia all’andata che al ritorno, senza un attimo di tregua.
Caratteristiche
- Disciplina: Trekking, Escursionismo
- Difficoltà: Media
- Periodo: Aprile – Novembre
- Comune: Samo
- Localizzazione: Parco Nazionale d’Aspromonte, loc. M.Perre, Cicutà, Petrazzi.
- Strutture vicine: Casello Forestale Varì
Le informazioni qui riportate hanno solo fine illustrativo e non costituiscono una guida tecnica. Leggi le avvertenze
Accesso
Dalla SS 106, all’altezza di Bianco da nord o di Africo nuovo da sud, deviare in direzione Samo, a circa una decina di km. Quindi proseguire in direzione montagna, visibile l’inconfondibile sagoma di Monte Iofri, raggiungere la Rocca del Drago (un piccolo anfratto) nei pressi dell’ovile della famiglia Maviglia.
Scheda tecnica
- Tracciato: Ad anello
- Dislivello: 300m circa
- Altitudine max: 1400m slm
- Tempi percorrenza a/r: 6 ore circa
- Adatto ai bambini: No, tratti troppo esposti sul sentiero di ritorno
- Segnaletica: bianco-rosso
- Carta IGM: carta IGM scala 1: 50.000 F 602 Motta S.Giovanni F 603 Bovalino
- Acqua: Sorgente appena fuori il paese e lungo il sentiero Scavato nella roccia.
Descrizione
Il luogo di partenza appunto Rocca del Drago, permette nell’immediato, splendide visioni sul torrente Aposcipo, che già in questo tratto visibile dal nostro punto di osservazione, prende il nome di Fiumara La Verde.
Si continua dunque a percorrere la strada asfaltata, ma a piedi, il percorso si snoda tortuoso ed in salita con splendide vedute sulla Fiumara del Butramo e non solo, basta voltarsi e rivedere il profilo montuoso di Monte Iofri. Si prosegue dunque fino a quando l’asfalto lascia il passo finalmente alla vecchia pista sterrata, e qui ti accorgi davvero di essere in Aspromonte, passando dai fianchi di M. Perre , superando maestosi e secolari esemplari di Rovere spaziando con lo sguardo tra i crinali corrugati che scendono fino al Butramo ai profili “seghettati” e rocciosi di Puntone Galera, fino a scendere e giungere in una sella, dove si interseca lo stretto sentiero di ritorno, che non prenderemo adesso, in quanto il percorso ancora continua in direzione del Puntone Galera.
L’intento è quello di raggiungere il cosiddetto “Scalone del Ferraina”, in realta una alta dorsale che permetterebbe di raggiungere la super riserva con annesso il casello di Canovai. In verità questo è considerato il punto di ritorno ma non prima di sconfinare un momento lungo il sentiero a mezzacosta che si apre alla destra, un piccolo tracciato utilizzato dal gregge che porta ad una nuova ed inedita visuale sulle cascate del Ferraina viste in lontananza ma emozionanti come sempre. Da qui è possibile tornare indietro e riprendere la sterrata, o per i più esperti risalire il crinale, (a tratti mani e piedi 3°) fino a giungere sulla vetta, caratterizzata da una croce in legno infissa tra cumuli di pietre, raggiunta la cima, si può liberamente percorrere il crinale ad anfiteatro che caratterizza il Puntone Galera con davvero splendide visuali su Croce di Dio, sul Ferraina, sull’Aposcipo.
Tornati nuovamente alla prima sella prenderemo un piccola traccia poco visibile che scende leggermente, oltrepassata la pineta e svoltato l’angolo sulla sinistra dopo qualche saliscendi diventerà un vecchio e caratteristico sentiero scavato nella roccia