Trekking ed Escursionismo

Sentiero nella pineta di Monte Grosso, Campi di Bova

Sentiero nella pineta di Monte Grosso, Campi di Bova

L’Escursionismo come il trekking è probabilmente tra le principali attività ludico-motorie dell’uomo, intesa ovviamente al di fuori di qualunque aspetto competitivo e senza dunque nessun obiettivo sportivo. Volendo definirne uno scopo potremmo porlo quale raggiungimento del benessere psicofisico della persona. Questi due termini indicano dunque l’idea di camminare lentamente, a piedi, da soli o in compagnia al fine di praticare intenzionalmente una attività sana ed emozionante, magari di conoscenza del territorio o di un sentiero che il nostro spirito d’avventura ha deciso di scoprire.

La differenza tra i due termini sta nei tempi di percorrenza, può definirsi escursionismo quando l’attività si limita a partenza e rientro in giornata, o comunque nelle 24 ore circa. Il trekking invece prevede una percorrenza di più giorni, con tutto ciò che ne comporta in termini di difficoltà. Per entrambi però vale la regola di camminare lentamente, scarponi e zaino in spalla, per sentieri, sterrate, mulattiere, praterie, oltrepassando boschi, torrenti, serri rocciosi e canyon in differenti stagioni e con tutti gli elementi possibili, anche magari meno desiderati come, pioggia e vento.

Secondo noi il vero punto in comune è l’amore per la natura. Una escursione rappresenta un momento dedicato a tutto ciò che i nostri luoghi hanno da offrire. Un panorama mozzafiato, un antico paesaggio, o il fragore di una cascata, il colore di un bosco autunnale, o che profuma di primavera o ancora ricoperto dalla coltre bianca. Insomma una completa attività sensoriale in condizioni di vita meno comode del solito. Poche le cose da tenere a mente, il primo fra tutti, il rispetto per l’ambiente, e ciò include rispetto per i sentieri, per la segnaletica, per le specie botaniche di un certo interesse, senza dimenticare di non molestare animali selvatici che è possibile incontrare facendo rumori o lasciando tracce del proprio passaggio.

Tecnica

pista che da Pidima porta sulla pista Nino Martino

pista che da Pidima porta sulla pista Nino Martino

L’unica buona tecnica che esiste nel praticare trekking, è quella del fare attenzione ad una attività che si svolge all’aria aperta e che comporta differenti fattori, alcuni anche poco controllabili. Non farà sicuramente male essere un po’ metodici nel preparare una escursione, specialmente se trattasi di itinerari mai percorsi prima. La giusta tecnica in realtà parte già qualche giorno prima dello stesso evento, poiché conoscere le condizioni meteorologiche aiuterà parecchio la vestizione del perfetto trekker, può aiutare addirittura a pregiudicarne la fattibilità, così come preparare lo zaino… probabilmente tra le tecniche più importanti.

Andiamo dunque per gradi, senza approfondire più di tanto e cominciamo dall’inizio; Dopo aver deciso la data e controllato le condimeteo è d’obbligo pianificare il percorso. Con una cartina alla mano, meglio se una 25000, daremo uno sguardo a più dettagli quali la lunghezza dell’itinerario, il dislivello ed il tipo di terreno, non sottovalutando di certo l’altitudine che potrà determinare l’abbigliamento da indossare.

La scelta dei capi da indossare è proprio il passo seguente, se c’è qualcosa che in montagna può cambiare in modo repentino sono proprio le condizioni climatiche intese come umidità, vento, freddo e pioggia, ecco dunque che oltre alla grande varietà di tessuti tecnici attualmente in commercio, in nostro aiuto arriva il “sistema a cipolla”. Questo famoso principio prevede l’utilizzo di più capi, magari leggeri e traspiranti, indossati uno sull’altro, anziché uno solo molto spesso e pesante. Un sistema geniale che in tempi brevi, permetterà al nostro corpo di traspirare, di difendersi dalle escursioni termiche e di proteggersi da pioggia e vento.

Due grandi protagonisti, Scarponi e zaino: Qualcosa di cui non si deve fare a meno, le scarpe sono il nostro primo contatto con il terreno e staranno ai nostri piedi per diverse ore se non per tutto il giorno. Una scarpa alta vorrà dire più protezione, ma anche più peso, grande cura quindi nello scegliere quale indossare rifacendoci all’itinerario previsto. Tantissimi gli zaini disponibili in commercio, del proprio zaino la capienza non è la sola cosa a cui pensare, lo zaino tramite le diverse regolazioni che le aziende propongono e grazie alla disposizione interna che faremo del carico ci darà la possibilità di rimanere in posizione eretta, di ridurre lo sforzo, di gravare sul bacino oltre che sulle spalle, di lasciare traspirare la schiena e, scegliendolo adatto a differenti attività e quindi ad altri impieghi, di portare altro equipaggiamento come sci, racchette da neve , picozze o bastoncini da trekking.

A proposito di bastoncini…A chi intende impararne bene l’utilizzo farà piacere sapere che scaricare un pò sulle braccia può voler dire tanto, specialmente in tratti dove la salita sembra non finire mai, ginocchia, caviglie e le loro articolazioni ringrazieranno per aver sottratto loro un bel peso ad ogni passo, senza contare sul senso di stabilità ed equilibrio che ne viene fuori camminando a “quattro zampe”.

Attrezzatura ed equipaggiamento

L’equipaggiamento dipende da molti fattori come ad esempio dalla stagione, dalla quota, dall’eventuale pernotto e sostanzialmente quindi, dalla durata della gita. Avere tutto al giusto momento vorrebbe dire avere uno zaino enorme e pesantissimo per cui servirà scegliere con cura e sarà solo l’esperienza che condurrà per così dire, sicuri sul sentiero. Di seguito, una lista di accessori ed equipaggiamento di base, ma che secondo noi dovrebbe rimanere perennemente dentro lo zaino.

  • Borraccia d’acqua, barrette ipercaloriche
  • Bussola e cartina
  • Coltellino multiuso
  • Lampada frontale, fischietto, binocolo
  • Cassettina di primo soccorso, telo termico
  • Fiammiferi, accendino, candele e carta
  • Poncho o kway per la pioggia
  • Nastro adesivo telato, cordino di diversi metri
  • Cappellino o bandana
  • Guanti, berretto e maglione di lana, calzini e cambio intimo
  • Bicchiere o gavetta in acciaio/alluminio, qualche busta di plastica
  • A tutto ciò dovrà essere sommato l’equipaggiamento necessario all’itinerario che si intende percorrere, o necessario ad un trekking di più giorni come ad esempio
  • Tenda, con relativo sotto-telo in nylon
  • Sacco a pelo, con stuoia o materassino
  • Fornellino, pentolini scaldavivande, posate e cibarie
  • Asciugamani e accessori d’igiene
  • Vestiti di ricambio
  • Ago e filo, blocco notes e matita (che scrive sempre, anche sottosopra !!)

Sicurezza in attività Outdoor

pista che da Pidima porta sulla pista Nino Martino

pista che da Pidima porta sulla pista Nino Martino

La prevenzione è probabilmente la migliore dotazione di sicurezza che esiste, tenere a mente certe norme potrà essere molto utile per ridurre rischi di infortunio. In verità non riusciremmo mai ad elencare tutto ciò da cui guardarsi, possiamo però annoverare alcune pratiche che riteniamo di buon senso e che speriamo possano fornire una giusta primaria informazione.

Valutare in modo critico le proprie capacità: Conoscere i propri limiti vuol dire poter ben valutare la propria resistenza e la propria preparazione tecnica, rinunciare non vieta di riprovare quando l’impresa sarà più alla propria altezza, in fondo le montagne ci aspetteranno sempre.

Condizioni meteorologiche: Considerando il rapido mutamento climatico in quota, è sempre meglio rinunciare se non si ha appresso il giusto equipaggiamento o se il rischio è di rimanere a lungo sotto la pioggia, tutto ciò potrebbe scatenare ulteriori problematiche legate a fattori come ipotermia e congelamento, o diversamente quali disidratazione o colpo di sole.

Studio preventivo del percorso: Sapere con precisione dove andrete mette in guardia da un sacco di cose come ad esempio, in caso di elevata altitudine, il mal di montagna, oppure in caso di tratti rocciosi, caduta massi, o ancora in sentieri assolati e molto esposti, morsi di vipere o simili. Una cosa di assoluto obbligo è sempre e comunque quella di avvisare i propri cari o amici del tratto che si intende percorrere.

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