A differenza dello sci da discesa (o da pista), lo sci di fondo escursionismo non ha avuto negli anni passati molti adepti in Aspromonte. Quando le piste di sci di Gambarie, pullulavano di appassionati sciatori siciliani, soprattutto Messinesi, (trentennale ‘60-‘80 ) lo sci da fondo, all’epoca effettuato con tavole lunghe e senza lamine, era una attività per pochissimi estimatori. Ci è stato raccontato che negli anni 70, la pro loco di un paesino del versante tirrenico arroccato tra i più vicini alla montagna, acquistò una decina circa di tavole da sci da fondo per gli appassionati ed i ragazzi del paese. Allora i più sfegatati ed avventurosi della montagna del borgo in questione, a bordo di una moto ape destinata di solito al trasporto del pane, si spinsero fino a Gambarie, convinti di poter sciare in pista. Da veri eroi riescono ed effettuare numerose discese, ma solo dopo diverse cadute e visto gli altri sciatori che calzavano sci diversi dai loro, si resero conto che le loro tavole non erano tavole adatte alla pista, ma solo all’escursionismo su neve …. questo aneddoto ci fa rendere davvero conto quanto poco fosse sviluppato lo sci di fondo. Probabilmente però, questi sono i pionieri che hanno acceso, almeno sul versante tirrenico l’amore verso questa disciplina. Gli anni 80 videro infatti fiorire diverse associazioni sportive come quella del dottore Morgante, medico di famiglia della comunità di Scido che assieme alla moglie, estrema appassionata di montagna, vantavano oltre 50 iscritti già a quell’epoca. Altre notizie narrano di un professore di educazione fisica di S. Eufemia che nei primissimi anni 90 è riuscito a coinvolgere un numero notevole di ragazzi volgendoli a questa disciplina.
A quei tempi a parte l’ex Presidente del Cai di Reggio C., Avv. Morisani e qualche altro appassionato, siamo a conoscenza solo di un piccolo gruppetto di sciatori da fondo di Mosorrofa attivo negli anni 80, oltre il quale, quasi nessuno frequentava le piste innevate a fondo naturale che dalla ex base americana si diramavano per l’intero Aspromonte sommitale. Nei primi anni 90 iniziò ad avventurarsi per pendii innevati il solito Trovato, dapprima in solitaria, poi, coinvolgendo l’appassionato Rechichi e i soci del Cai di Reggio. In molti andarono fino a Linguaglossa, paesino Etneo ad acquistare le tavole da fondo. Successivamente con l’avvento del fondo escursionistico, dunque con tavole si squamate nella parte centrale ma provviste di lamine ai bordi, si capì che probabilmente questo, è da sempre lo sci ideale per l’Aspromonte.